Sono due gli eventi che mi hanno fatto decidere di scrivere questo articolo: il primo è una lezione tenuta dalla dott.ssa Iva Ursini che ha portato alla mia attenzione l’importanza di separare queste tre situazioni e condizioni, mentre il secondo evento riguarda le foto, circolate recentemente sui social, del “padre biologico” che nel giorno del matrimonio della propria figlia insiste affinché anche il “padre putativo” l’accompagnasse all’altare. Il web si è sciolto in un effluvio di lacrime di commozione e di commenti inneggianti l’amore genitoriale e io non ho resistito alla tentazione di scriverci sopra qualche riga.
Perciò, iniziamo.